"Sarà una partita molto intensa. Per certi aspetti il Galatasaray mi ricorda l'Atalanta di qualche anno fa". Le parole di Thomas Tuchel nella conferenza stampa prima della sfida del suo Bayern sono un omaggio al club di Gian Piero Gasperini. Probabilmente nell'avvicinamento alla partita, soprattutto ricordando quella d'andata - dove il Bayern ha vinto per 3-1 - il tecnico tedesco si è ricordato della sfida contro i nerazzurri nella situazione più surreale possibile. Cioè lo stadio vuoto di Lisbona, dove si è giocata la final eight della Champions più atipica della storia, con il Paris Saint Germain che affrontava l'Atalanta in un'atmosfera spettrale, con il gol di Pasalic ad aprire le danze e l'uno-due finale nel recupero

Il Galatasaray, d'altro canto, è una squadra molto fisica, intensa. Gioca un calcio che vuole essere offensivo, pressa il più in alto possibile per recuperare la palla. E ha un killer in attacco come Icardi, andato a segno anche nella gara d'andata, che può cambiare gli equilibri in una singola partita. Almeno questa è l'impostazione, finché le energie rimangono intonse e mentalmente è possibile avere un continuo dispendio. Quando le batterie finiscono, però, il rischio del Galatasaray è quello di prendere delle infilate, soprattutto con squadre più pronte fisicamente e tecnicamente.

Un po' come l'Atalanta, appunto. La diversità semmai è nel modulo, il 4-2-3-1 che di gasperiniano non ha nulla. Anche questo Tuchel lo sa e, probabilmente, questo Galatasaray è meno forte di quell'Atalanta che, sfortunatamente, ha perso Ilicic nel momento migliore della sua storia, recente e non.

Sezione: Champions League / Data: Mar 07 novembre 2023 alle 21:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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