Berat Djimsiti parla poco, ma quando lo fa lascia il segno. In una lunga intervista concessa a L'Eco di Bergamo, il difensore albanese ha approfondito molti temi: dal rendimento personale e collettivo fino al futuro europeo dell’Atalanta, passando per le emozioni vissute in campo con la maglia nerazzurra. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com 

Quest’anno è tra i più utilizzati da Gasperini: ha mai immaginato di diventare così centrale nell’Atalanta?
«Quando sono arrivato a Bergamo ero molto giovane e non avevo in mente grandi obiettivi personali. Con il passare delle stagioni, però, ho maturato consapevolezza e ora sì, posso dire che mi aspettavo un percorso simile. Avere giocato così tanto mi dà grande soddisfazione e mi stimola a migliorare ancora».

Che effetto fa aver superato Stromberg per presenze in nerazzurro?
«È una grandissima emozione, motivo di orgoglio per me e la mia famiglia. Quando sono arrivato, l’Atalanta non era ancora quella che conosciamo oggi. Aver raggiunto questo traguardo, grazie alla fiducia della società e del mister, è un qualcosa che non avrei mai immaginato e di cui sarò sempre grato».

Parlando del voto alla stagione: se finisse oggi con il terzo posto, che giudizio darebbe?
«Direi che sarebbe sicuramente una stagione da otto pieno. Tornare in Champions League sarebbe un risultato straordinario e del tutto meritato per quanto abbiamo mostrato finora. Questa posizione rispecchia il valore della squadra».

C'è una partita nella sua carriera atalantina che vorrebbe rigiocare?
«Sicuramente il quarto di Champions contro il PSG nel 2020. Quella gara ci lasciò un grande rimpianto, specialmente perché avremmo potuto arrivare fino in finale contro il Bayern. Ci mancò esperienza, ma è stata comunque una grande lezione che ci ha aiutato negli anni successivi».

Che significato ha avuto condividere con de Roon e Toloi il momento della vittoria dell'Europa League?
«Quell’attimo rappresentava l’unione del gruppo. Abbiamo perso tre finali in cinque anni, tutte vissute con loro due e con Mario Pasalic. Dopo tante delusioni, quel gesto voleva ricordare che abbiamo sempre affrontato tutto insieme, anche nei momenti peggiori. È stato spontaneo e naturale condividere la gioia più grande con loro».

L’impressione che lascia Djimsiti è quella di un giocatore maturo, che guarda avanti con ambizione, ma restando ben ancorato alla realtà. Perché per lui, come per tutta l’Atalanta, il futuro si costruisce un passo alla volta, senza fretta ma con idee chiare.

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Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 19 aprile 2025 alle 04:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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