Davide Zappacosta, intervenuto in una lunga intervista ai microfoni del Corriere di Bergamo, ha affrontato diversi temi, tra cui le sue origini calcistiche, il forte legame con la città orobica e le emozioni della recente paternità. Il giocatore nerazzurro ripercorre il suo percorso umano e sportivo con sincerità ed entusiasmo. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Come si è avvicinato per la prima volta al mondo del calcio?
«Tutto è cominciato grazie a mio padre, ex calciatore. Ha smesso di giocare proprio quando sono nato, e ha iniziato ad allenare i ragazzini del nostro paese, Sora. Avevo appena cinque anni, lo accompagnavo spesso al campo e così ho cominciato anch’io a giocare e innamorarmi di questo sport».

È stato complicato lasciare la famiglia e gli amici per trasferirsi a Bergamo a soli 17 anni?
«È stato certamente difficile, lasciare casa così giovane è un grande passo. Venni qui per un provino di alcuni giorni, poi mi dissero che mi avrebbero preso. Ricordo il distacco come un momento duro, però vivere alla Casa del Giovane con altri ragazzi lontani da casa mi ha aiutato tantissimo: diventammo una famiglia allargata, e così l’ambientamento è stato più semplice».

Diventare papà per la prima volta: che sensazioni sta provando?
«È l’emozione più intensa e meravigliosa della mia vita. Edoardo mi dà una gioia incredibile, anche se chiaramente non è semplice gestire le energie tra famiglia e lavoro. Si dorme meno, qualche notte è complicata per inesperienza, ma tutto viene ripagato dall’amore che mi trasmette mio figlio».

Come descriverebbe il vostro rapporto con la città di Bergamo?
«È un rapporto bellissimo e ormai consolidato. Bergamo per me e mia moglie Camilla è diventata davvero casa, abbiamo tanti amici, conosciamo molte persone e adoriamo la città. Non vediamo l’ora che torni il bel tempo per fare lunghe passeggiate con nostro figlio e fargli vivere questa atmosfera speciale».

Ha già riflettuto su quale futuro le piacerebbe avere dopo il calcio giocato?
«Ci ho pensato diverse volte e, sinceramente, fatico a immaginarmi lontano da questo mondo. Il calcio è una passione che mi accompagna da sempre, e sicuramente continuerà a essere presente nella mia vita anche quando non giocherò più. Ancora non so in quale ruolo, ma certamente resterò vicino a questo ambiente».

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Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 19 aprile 2025 alle 05:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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