"L’Inter è un sentimento, un modo di stare al Mondo”. André Onana ha lasciato la squadra nerazzurra celebrandola e ringranziandola. Una sola stagione ma il portiere africano è rimasto rapito dall’ambiente e l’ambiente ha provato prima simpatia poi ammirazione per questo camerunese dipinto nelle maniere più stravaganti prima dell’arrivo e poi protagonista di prestazioni notevoli. L’affetto nasce anche dal fatto che André aveva vissuto momenti molto difficili all’Ajax, con una squalifica di nove mesi che lui ha sempre contestato nei dettagli, e a partire dalla quale dall’ambiente olandese si è sempre sentito mal giudicato. Il sentimento dei tifosi e dell’ambiente Inter hanno cambiato il suo umore, e anche totalmente le sue prestazioni: non solo Onana è tornato il portiere di prima della squalifica, ma è molto migliorato: sempre sicuro nelle uscite, sempre concentrato nella posizione da assumere, insomma cancellando quei dubbi che nella Coppa d’Africa post- squalifica, giocata peraltro nel suo Camerun, erano affiorati a qualche appassionato che conosceva poco l’André dei giorni belli.

All’Inter Onana è rinato, più forte. Mostrando personalità e modernità: qualora ce ne fosse ancora bisogno, ha dimostrato a tutti come il suo ruolo è definitivamente cambiato e come quello che una volta si chiamava “estremo difensore” è oggi un giocatore a tutti gli effetti, e ha responsabilità anche nella manovra. Le parole di Guardiola al termine della finale di Champions, che ha evidenziato nelle doti Onana una delle principali cause dei problemi del primo tempo della sua squadra, impossibilitata a pressare con efficacia, si sommano alla consapevolezza di sempre più appassionati che dalle immagini della gara hanno riconosciuto la sua influenza e utilità nella fondamentale fase di costruzione della manovra.

Una celebrazione che, tra ​tifosii tifosi dell’Inter, è si ​prestoè presto sciolta nel rimpianto, dato che il mentore del portiere, Erik Ten Hag, già suo tecnico all’Ajax, lo ha messo in cima alla lista dei desideri del Manchester United per sostituire De Gea, uno invece che coi piedi ci ha sempre capito poco. Perché poi non è solo la tecnica, ma è la capacità di lettura che fa la differenza, quando e dove scaricare: il portiere moderno deve possedere queste doti, e Onana sta nell’élite, come immodestamente ma col sorriso contagioso di chi la sa lunga, proprio l’ex numero uno di Barcellona e Ajax aveva affermato al suo arrivo.

Se per i tifosi Onana è diventato un rimpianto, per la dirigenza nerazzurra è diventato un rompicapo, perché la sostituzione di un portiere con quelle doti è davvero complicata. I portieri di quel valore sono decisamente fuori portata per il club, e le scommesse convincono fino a un certo punto, evidentemente. Il tergiversare della società per quanto comprensibile viste le poche alternative (sfumato il primo obiettivo, Vicario, accasatosi a Londra), è comunque colpevole: l’Inter è partita per la tournée pre stagionale senza il nuovo portiere titolare: non si potranno trovare le intese col reparto che richiedono solitamente tempo. Si è parlato di un portiere come Yann Sommer, grande esperienza internazionale, e del giovane ucraino Anatolij Trubin, sicuramente un portiere di straordinaria prospettiva: ragazzo serio, di carattere, ha un livello mentale alto, giusta autostima, e buonissime qualità fisiche e tecniche. Trubin non avrà forse mai la dimestichezza di Onana nella costruzione ma avendo anche lavorato con De Zerbi in Ucraina possiede già un discreto livello nella lettura delle situazioni palla al piede: è necessario migliorare ma chi come lui ha mostrato, in pochi mesi, sotto il lavoro tutto nuovo del tecnico bresciano, di migliorare parecchio non può che proseguire su quella strada.

Sommer, Trubin, poi? qualche agente ha proposto Lafont, molto migliorato rispetto al portiere passato da Firenze, altri Meslier del retrocesso Leeds, noi alla Fiera del Calcio su Twitch avevamo segnato Diouf del Reims. Le alternative ci sono, insomma. Basta riconoscere che nessuno oggi è Onana, ma serve trovare chi potrebbe essere un degno numero uno dell’Inter che nell’ultimo mezzo secolo ha sempre avuto tra i pali grandi portieri. Una storia fatta anche di fenomeni del ruolo come Julio Cesar o Walter Zenga, insieme a Buffon il miglior portiere italiano di sempre. E poi Pagliuca, Peruzzi, Toldo… una grandissima tradizione nostrana. Senza dimenticare appunto quelli creati in casa come Zenga, o come il suo predecessore Ivano Bordon, ampiamente sottovalutato, o i tanti che pure cresciuti nei ragazzi dell’Inter non hanno potuto arrivare in prima squadra, da Tacconi a Lorieri. Oggi, uno dei migliori portieri della serie A è Michele Di Gregorio, che è arrivato all’Inter nei pulcini e che forse avrebbe meritato, visto la situazione attuale, più considerazione dalla società che ha perso il controllo del cartellino solo l’anno scorso. Lo stesso Zenga “consiglia” Emil Audero, portiere della Samp con più di cento presenze in A. L’ultimo nome è quello del Dibu Martínez, l’eroe dell’Argentina mondiale in Qatar.

Insomma, il nuovo portiere dell'Inter non deve essere solo all’altezza di Onana ma anche della storia nerazzurra. E soprattutto deve essere presto, prestissimo, a Milano.

Sezione: Altre news / Data: Mar 25 luglio 2023 alle 10:00 / Fonte: Carlo Pizzigoni per TMW
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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