Il Professore è pronto a risalire in cattedra, anzi in panchina. Abbandonata l'attività di calciatore a giugno del 2010, Antonino Bernardini - vecchia conoscenza di Atalanta ed AlbinoLeffe - si appresta a cimentarsi nel lavoro di allenatore. Ha seguito i corsi a Coverciano ed acquisito regolarmente il patentino, ma la chiamata giusta desta ancora ad arrivare: “Ho allenato in qualche settore giovanile, nulla più. Alcune proposte sono arrivate anche a stagione in corso, ma si è trattato semplicemente di un pour parler. La più interessante è giunta dalla Promozione ma non l'ho considerata all'altezza per il semplice fatto che credo di potere benissimo mettermi in gioco in un campionato interregionale”.

La carriera di un allenatore emergente, insomma, è più che mai in salita, ma se si prende in considerazione, per esempio, la scommessa Stramaccioni vinta dal patron dell'Inter Moratti, una speranza per questi aspiranti tecnici è sempre più accesa: “Non c'è che dire, essere allenatore è decisamente più difficile che giocare a calcio. Questo sport sta cambiando e credo che si debba iniziare a puntare sui più giovani. Non è assolutamente facile per un presidente fare una scelta così azzardata, ma se guardiamo l'Inter di Stramaccioni si capisce come si possa benissimo puntare sui meno vecchi. Lui non era nessuno ed è riuscito nel migliore modo possibile a riportare in alto una squadra che sembrava fosse in declino”.

L'occasione da cogliere al volo potrebbe presto essere alle porte, e l'ex regista romano non nasconde ambizione e grande voglia di poter mostrare e mettere in campo la sua esperienza calcistica indiscutibile: “Ribadisco che il campionato adatto ad un allenatore emergente come me sarebbe in una competizione interregionale. Aspetto solo che qualche società mi dia l'occasione giusta. Un giorno non troppo lontano, però, spero di raggiungere la serie A, che sarebbe la coronazione di un sogno. E se dovessi fare il nome di una squadra che mi piacerebbe allenare sarebbe ovviamente quello dell'Atalanta. Ho ancora Bergamo ed i colori nerazzurri nel cuore”.

L'Atalanta, appunto. Il club nel quale Bernardini ha raggiunto l'apice della propria carriera dal 2003 al 2008. E come non dimenticare la fantastica promozione conquistata nella stagione 2005-2006 in serie B con gli 81 punti che sono valsi il primato. In mezzo al campo c'era lui a dettare i tempi ed istruire i più giovani. Ora però, dando uno sguardo al presente, troviamo una Dea sfrecciare sulle ali dell'entusiasmo e trovarsi inaspettatamente appena sotto i vertici della graduatoria del massimo campionato italiano: “L'Atalanta di quest'anno mi ha veramente stupito in positivo, soprattutto in queste ultime giornate, nel quale si è inanellato un filotto di risultati utili veramente stupendo. Stanno svolgendo tutti un ottimo lavoro, su tutti il tecnico Stefano Colantuono. Ha dei meriti indiscussi, è uno che non ti fa mollare mai e per la squadra è una figura fondamentale ed importantissima”. E chissà, che su quella panchina ora saldamente occupata dal mago di Anzio, un giorno potremo vedere il Professore.

Sezione: L'angolo degli ex / Data: Mar 20 novembre 2012 alle 10:00 / Fonte: bergamoesport.it
Autore: Enea Zampoleri / Twitter: @EZampoleri
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