Gian Piero Gasperini, un allenatore che va oltre il semplice ruolo tecnico, dimostra una profonda empatia per i suoi giocatori e un legame solido con la squadra, sognando ancora grandi traguardi con l'Atalanta. In un'intervista rilasciata a Radio Serie A con RDS il tecnico nerazzurro tocca temi molto sensibili. 

LA PROVA DEL FUOCO: LA LOTTA DI ILICIC
Gasperini si apre sul periodo buio di Josip Ilicic, evidenziando come la pandemia abbia aggravato la sua situazione personale. "Era una situazione difficile per Josip, che ha combattuto una battaglia interna. Non sopportava la lontananza dalla famiglia, voleva essere a casa sua: da lì sono iniziate le sue prime difficoltà. La sua sofferenza era palpabile, e vederlo così trasformato in clinica mi ha colpito profondamente. Una settimana prima di partire per andare a giocare contro il Psg a Lisbona per i quarti di finale di Champions League appunto gli fui vicino: aveva perso circa 10-12 kg, era impressionante, l’ho tirato su e sembrava quasi un manichino. Gli dissi di venire con noi in Portogallo. Ero lì per lui, come allenatore e come amico

PAPU GOMEZ: UN ADDIO INCOMPIUTO
Riflettendo sulla situazione di Papu Gomez e la sua recente squalifica per doping, Gasperini esprime il suo dispiacere. "È un peccato vedere un talento così fermo per una situazione sfortunata, dispiace tantissimo per lui. Era tornato nel nostro campionato a Monza in condizione per poter dimostrare di essere all'altezza - prosegue - è un brutto stop. L'Atalanta?  E' andato via senza salutare, non per colpe sue, ma son certo che ci sarà occasione che possa tornare nella sua Bergamo. Mi auguro possa avere quel meritato saluto che un campione della sua statura e come è stato lui per l'Atalanta debba avere. Il doping? Giusto essere severi in questo ambito, ma nel calcio il doping non è mai un caso per atterrare la prestazione. È per incuria, vedasi lo sciroppo del bambino o la pomata"

GASP E L'ATALANTA
Gasperini parla del suo lungo viaggio con l'Atalanta, sottolineando la crescita reciproca e l'affetto verso il club. "Sono quasi otto anni qui, e ogni giorno è un'esperienza nuova. L'affetto e il rispetto con la società sono fondamentali. Questa avventura continua a sorprendermi, e spero di poter contribuire ancora a lungo".

UN'OPPORTUNITÀ NAZIONALE MANCATA
Il tecnico ricorda un'occasione mancata con la Nazionale italiana, ma ribadisce la sua scelta per il club. "L'opportunità di guidare la Nazionale è stata tentatrice, ma sentivo che il mio percorso con l'Atalanta aveva ancora molto da offrire".

Sezione: Interviste / Data: Gio 23 novembre 2023 alle 06:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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