Nel panorama calcistico, poche partite riescono a catturare l'essenza della strategia e del cambiamento tattico come l'ultima sfida dell'Atalanta. Una partita che ha visto l'allenatore Gasperini reinventare la formazione in campo, portando la sua squadra da una posizione di svantaggio a raddrizzarne le sorti. L'Eco di Bergamo ha analizzato come il passaggio da un 3-4-1-2 a un 4-2-3-1 abbia trasformato il gioco e sorpreso l'Udinese.

FORMAZIONE INIZIALE E SORPRESE - L'Atalanta ha iniziato la partita con una formazione 3-4-1-2. De Roon è stato abbassato in difesa, mentre Marten, Djimsiti e Kolasinac hanno formato la linea difensiva. Hateboer e Bakker hanno agito come esterni, e in mediana Koopmeiners ed Ederson. Il tridente d'attacco si è mosso ampiamente, con Muriel e Miranchuk ai lati e Pasalic in una posizione ibrida.

L'UDINESE E LA SUA TATTICA - L'Udinese ha risposto con un 3-5-1-1, sfruttando la velocità sui lati con Ebosele e Zemura e una forte presenza centrale con Pereyra e Success. Hanno difeso basso e attaccato con rapide ripartenze, mettendo in difficoltà l'Atalanta nel primo tempo.

IL CAMBIO DI GASP - Con l'attacco atalantino che faticava, Gasp ha iniziato a variare la formazione. Ha spostato Pasalic e Miranchuk, passando poi a un più marcato 3-4-2-1. L'ingresso di Lookman e Scamacca ha visto l'Atalanta inizialmente mantenere questo schema.

IL RIVOLUZIONARIO 4-2-3-1 - Il cambiamento decisivo è arrivato con il passaggio al 4-2-3-1. De Roon è avanzato in mediana, Koop è diventato trequartista, con Miranchuk e Lookman ai lati di Scamacca. Questa mossa ha dato maggiore copertura e libertà di attacco, culminando nel gol del pareggio.

L'Atalanta ha trasformato il proprio gioco grazie a un'astuta strategia tattica, dimostrando come la flessibilità e l'innovazione possano rivoluzionare una gara.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 14 novembre 2023 alle 00:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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