A Bergamo, la famiglia Cerea è un’istituzione non solo per la cucina, ma anche per il legame con il territorio. Dal celebre ristorante stellato "Da Vittorio", Francesco Cerea, responsabile della cantina e della ristorazione esterna, racconta il connubio speciale tra eccellenza culinaria e il tifo per l’Atalanta. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Cerea esprime la sua ammirazione per i successi della Dea e il profondo rispetto per la filosofia dei Percassi, improntata a umiltà e duro lavoro. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Francesco, la squadra festeggia spesso i successi da voi. Quanto vi rende orgogliosi?
«È un grandissimo onore ospitare l’Atalanta. Ci sentiamo parte della loro famiglia e vedere la squadra celebrare qui i suoi traguardi è sempre emozionante. Tuttavia, per me la prima “Dea” resterà sempre mia mamma Bruna, la nostra fondatrice e la vera ispirazione di tutto quello che facciamo.»

Ha già ricevuto una prenotazione per un grande evento a fine stagione?
«Non ancora! Luca Percassi è un amico e lo sento spesso. Mi ha ribadito quanto sia importante restare concentrati e non farsi prendere dalla frenesia. Mi ha detto chiaramente: “Piedi per terra, sempre”. Ha ragione, perché il successo arriva solo con lavoro e umiltà, passo dopo passo.»

Cosa si respira a Bergamo in questo momento?
«L’atmosfera è elettrica. C’è una grande energia in città, e il sogno di vedere l’Atalanta lassù è qualcosa che coinvolge tutti. Il merito va sicuramente a Gasperini, che ha trasformato questa squadra, ma anche ai Percassi: il loro lavoro va ben oltre i risultati sul campo. Basta guardare lo stadio per capire quanto siano stati lungimiranti.»

Qual è il segreto di questa gestione?
«Hanno dato una struttura solida e credibile a tutto il sistema. La loro visione ha portato risultati straordinari. Ogni dettaglio, dal settore giovanile alle infrastrutture, parla di eccellenza. Questa non è solo una squadra di calcio, è un modello per tutto il territorio.»

Chi sono i calciatori più attenti ai piaceri della buona cucina?
«Ne abbiamo avuti tanti ospiti, e devo dire che tutti si divertono e apprezzano il nostro lavoro. Se devo fare due nomi, direi Carnesecchi e Retegui. Hanno un palato molto fine e sanno godersi ogni piatto.»

Quanto è importante per voi legare la cucina al territorio bergamasco?
«Fondamentale. Ogni piatto che portiamo in tavola racconta una storia: quella della nostra terra e delle persone che lavorano ogni giorno per valorizzarla. È lo stesso spirito che vedo nell’Atalanta, un’identità forte e radicata che non dimentica mai da dove viene.»

Francesco Cerea incarna alla perfezione i valori di eccellenza e umiltà che accomunano la sua famiglia e l’Atalanta. Il successo, sia in cucina che sul campo, nasce da lavoro, passione e dedizione. Bergamo oggi sogna con la sua squadra, ma lo fa con i piedi ben saldi a terra, proprio come i Percassi insegnano. E, tra un piatto stellato e un gol decisivo, la Dea continua a scrivere la sua storia.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 09 dicembre 2024 alle 11:16
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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