Ci sono momenti in cui il calcio dovrebbe fermarsi, riflettere e mostrare umanità. Lo sa bene Lele Adani, che durante l'ultima puntata di "Viva el Futbol" ha espresso parole forti e incisive sulla controversa decisione della Lega Serie A di far disputare comunque Atalanta-Lecce, nonostante la tragica scomparsa del fisioterapista salentino Graziano Fiorita, avvenuta appena 48 ore prima del match.

IL DOLORE CHE NON SI FERMA
La notte tra mercoledì e giovedì ha portato via un uomo simbolo per il Lecce, una figura silenziosa ma fondamentale per la squadra. Graziano Fiorita non era semplicemente un fisioterapista, era un elemento di coesione, parte di una famiglia che improvvisamente si è trovata privata di un pezzo fondamentale. Eppure, sottolinea Adani, alla squadra non è stato concesso il tempo nemmeno per elaborare il lutto insieme. Un obbligo imposto senza possibilità di replica: scendere in campo o subire una sconfitta a tavolino, con tanto di penalizzazione.

LA SCELTA DELLA LEGA E LA REGOLARITÀ DEL CAMPIONATO
La motivazione della Lega Calcio per non rinviare il match è stata la salvaguardia della regolarità della competizione, una giustificazione che Adani contesta duramente. "Non si protegge la correttezza sportiva ignorando il dolore umano," ha tuonato l'ex difensore. L'ex giocatore ha sottolineato come il rinvio della partita avrebbe potuto causare problemi di calendario, con possibili slittamenti di Lecce-Napoli e conseguenti rimostranze da parte delle squadre maggiori, preoccupate da possibili alterazioni degli equilibri competitivi.

QUEL DOPPIO STANDARD INSOPPORTABILE
Il punto più duro espresso da Adani riguarda un presunto doppio standard nel trattamento riservato ai club di diversa importanza: "Il Lecce è stato sacrificato per non infastidire le grandi società. Se la partita fosse stata rinviata, squadre come l'Inter avrebbero potuto lamentarsi per il vantaggio indiretto dato al Napoli". L'ex calciatore condanna con chiarezza la logica che avrebbe portato la Lega a dare più peso agli interessi di alcuni club piuttosto che al rispetto umano per il dolore del Lecce.

LE MORTI NON HANNO CATEGORIE
Con amarezza, Adani conclude con un messaggio che dovrebbe risuonare a lungo nelle stanze del calcio italiano: "Non possono esistere morti di Serie A e morti di Serie B. La vita ha lo stesso valore per tutti, indipendentemente dal blasone della squadra". Un'affermazione chiara e potente che invita a riflettere profondamente sulle priorità di un sistema che spesso dimentica i suoi valori fondamentali.

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Sezione: Altre news / Data: Mar 29 aprile 2025 alle 19:54
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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