Dopo aver affrontato due big match pesanti contro Juve e Lazio, la Roma si prepara ora ad accogliere il Verona all’Olimpico, in una vigilia di Pasqua tutt’altro che rilassata. È la terza tappa di un finale di stagione di fuoco, che vedrà i giallorossi sfidare nell’ordine Inter, Fiorentina, Atalanta, Milan e Torino. Sei partite, sei battaglie decisive per il destino del campionato.

Proprio in vista di questo rush finale, la società (come annunciato un paio di settimane fa) ha scelto di aprire le porte del Tre Fontane ai tifosi a due giorni dalla gara con l’Hellas. Una mini partitella e uno scorcio di allenamento condivisi con il pubblico. Non perché la squadra abbia bisogno di motivazioni extra, ma perché sentire l’energia del popolo giallorosso da vicino può fare la differenza. Un modo per stringere ancora di più quel legame tra campo e spalti, tra chi corre e chi incita, tra chi lotta in campo e chi spinge da fuori.

Il Verona arriva a Roma da 14esimo in classifica con 32 punti. Una squadra che ultimamente pareggia tanto (tre pari di fila) e che non è da sottovalutare: nelle sette partite precedenti aveva raccolto tre vittorie e quattro sconfitte, battendo anche la Fiorentina nel ritorno e, all’andata, sorprendendo Napoli, Bologna e proprio la Roma.

I numeri dicono che l’Hellas è vulnerabile in avvio: ha subito più gol di tutti nei primi 15 minuti (10) e nei primi 30 (25). In generale, il 61% delle reti incassate le ha prese nel primo tempo — record negativo in questa Serie A.

In attacco, i pericoli principali si chiamano Tengstedt, miglior marcatore con 6 reti, e Mosquera, che lo segue con 5.

Per la Roma, insomma, è una partita da non sbagliare. Perché nulla si può lasciare al caso, e ogni dettaglio - che può essere un allenamento condiviso con i tifosi - può diventare l’elemento che fa la differenza.

Sezione: Le Altre di A / Data: Ven 18 aprile 2025 alle 08:16 / Fonte: Tuttomercatoweb.com
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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