La posizione di un giocatore in campo non è semplicemente una questione di tattica, ma può influenzare profondamente l'intera carriera e il destino di una squadra. Per la Dea, una scelta tattica ha messo sotto i riflettori Giorgio Scalvini, il suo "Golden Boy". La decisione di spostare Scalvini da un ruolo di centrale laterale, dove ha brillato con prestazioni convincenti, a una posizione centrale, ha suscitato molte domande.

Da quando le prime amichevoli estive hanno gettato Scalvini nell'occhio del ciclone, le preoccupazioni non si sono dissipate. Il suo adattamento alla posizione di difensore centrale sembra turbolento, con errori e incertezze che emergono chiaramente, come si è visto nella sfida contro la Fiorentina.

L'anno scorso, Scalvini era una presenza rassicurante quando giocava come centrale, a destra o sinistra, a seconda delle necessità. Il suo movimento al centro può sembrare una decisione logica per dare al giocatore più continuità e magari per sfruttare ulteriormente il suo talento. Tuttavia, alla luce degli sviluppi recenti, la decisione sembra precipitosa e potenzialmente dannosa.

Kolasinac sta emergendo come una figura chiave nella retroguardia dell'Atalanta, con Djimsiti e Palomino che hanno già dimostrato ormai da tempo la loro solida posizione da centrali. Il possibile ballottaggio tra Scalvini e Toloi per una posizione da titolare nel terzetto difensivo logico che renda il tutto ancora più incerto e complicato per un'esclusione al cospetto di un'altra. 

L'assenza di interventi in attacco dopo gli imprevisti con Tourè e Zapata è stata una sorpresa. Ancora più sorprendente è stata la decisione di lasciar andare Demiral, nonostante le sue ottime prestazioni in Champions e non averlo rimpiazzato. Con Hien che è rimasto a fine mercato un obiettivo irrealizzato, la difesa dell'Atalanta sembra un cantiere aperto, non dimenticandoci la decisione di aver lasciato andare in prestito Caleb Okoli al Frosinone. 

Rendere Scalvini il fulcro della difesa, senza una chiara strategia o supporto, sembra una mossa rischiosa. La domanda che sorge spontanea è: è giunto il momento di riconsiderare la scelta? Forzare un talento in una posizione non naturale potrebbe non solo limitarne le potenzialità ma, nel lungo termine, anche danneggiarne la carriera o rendimento. E per l'Atalanta, potrebbe significare perdere una delle sue stelle più luminose.

Sezione: Zingonia / Data: Mer 20 settembre 2023 alle 00:00 / Fonte: Lorenzo Casalino
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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