Un’Atalanta senza gol e senza mordente: da tempo non si vedeva una squadra così spuntata sotto la guida di Gian Piero Gasperini. Lo 0-1 contro la Fiorentina non è solo una semplice sconfita, ma la fotografia inquietante di un reparto offensivo improvvisamente inefficace. Non c’è stato un solo tiro nello specchio della porta, e per ritrovare una situazione analoga bisogna tornare indietro al 26 febbraio 2023 (2-0 a San Siro contro il Milan). Ma c’è di più: nove conclusioni, nessuna nello specchio, un dato che ricorda una sfida ancora più lontana, l’Inter-Atalanta 0-0 del 7 aprile 2019.

CRISI DA NUMERI ROSSI
Per il secondo miglior attacco della Serie A (60 gol), l’astinenza recente è davvero sorprendente - analizza stamane Il Corriere di Bergamo - quattro partite delle ultime sei concluse senza segnare (Cagliari, Venezia, Inter e appunto Fiorentina). Una sequenza negativa che si presenta come un chiaro campanello d’allarme, perché questo 2025 ha mostrato una Dea inconsueta: sterile e confusa davanti, incapace di concretizzare e troppo prevedibile.

CAOS CAMBI: MA CHI L’HA DETTO CHE DEVI TOGLIERE SEMPRE I MIGLIORI?
L’altra faccia della crisi atalantina è nella gestione frenetica e poco comprensibile dei cambi offensivi da parte di Gasperini. Retegui, Lookman e De Ketelaere, titolari dall’inizio, non brillano ma neanche sfigurano del tutto; tuttavia, nella ripresa, la girandola di sostituzioni diventa un obbligo inspiegabile: dentro Maldini e Samardzic, poi Brescianini, infine Cuadrado. Risultato? Attacco sempre più ingarbugliato, per finire addirittura con Djimsiti spostato in avanti, segnale di disperazione assoluta più che di lucida strategia.

AUTOGOL TATTICO: COSÌ NON VA
La scelta di togliere Retegui e Lookman, due che insieme hanno segnato 35 gol, è quantomeno discutibile - rimarca Pietro Serina per il Corriere di Bergamo - . Il nervosismo del centravanti azzurro che sfoga la rabbia al momento della sostituzione è emblematico: perché togliere chi ti garantisce sempre pericolosità? Certo, Gasperini avrà i suoi motivi (condizione fisica non al top, rientro dalle nazionali), ma insistere con questa politica dell’avanti e indietro dei titolari in attacco sta diventando più autolesionismo che strategia.

FORTINO ESPUGNATO: LA STRISCIA È FINITA
La trasferta era l’ultimo baluardo positivo rimasto in questo girone di ritorno traballante. Dopo 153 giorni, l’Atalanta torna a perdere lontano da casa, interrompendo una striscia da record: l’ultimo ko era il pesante 4-0 contro l’Inter a fine agosto. Da allora erano arrivate 9 vittorie e 3 pareggi. Adesso, con tre trasferte delicate contro Milan, Monza e Genoa ancora da affrontare, la squadra deve ritrovare in fretta idee e gol per non compromettere definitivamente la corsa europea.

Questa Atalanta così poco "gasperiniana" ha bisogno di ritrovare immediatamente la sua vera anima. E, magari, di ripensare a certe scelte dalla panchina.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 01 aprile 2025 alle 03:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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