Gasperini, nella sua crociata contro il Var, ieri ne ha detta un'altra. "Evidentemente il problema si sta trasferendo dall'Italia. Dà la dimensione di quel che è diventato il calcio oggi: qualcosa totalmente al di fuori della concezione di addetti ai lavori e tifosi, in un calcio guidato da gente che ha stravolto le regole. Nessuna certezza di regolamento, contatti dubbi, sceneggiate pazzesche per ottenere ammonizioni e rigori. Non è più lo sport di prima, è lo sport dei mezzucci. Un marasma dove ognuno cerca di ottenere il massimo dalla situazione del momento".

Il problema è che francamente ieri il Var non c'entra niente. Ieri l'arbitro ha visto un contatto - che c'è stato, è inutile dire di no - in una certa maniera, certamente in maniera stravagante. Non era rigore, penso che nessuno possa dire il contrario. Certo, chi era in televisione avrebbe potuto chiedere al direttore di gara di rivederlo, ma non si può affermare che è diventato ora lo sport dei mezzucci. Perché lo è sempre stato, come Busquets in Barcellona-Inter del 2010, oppure Byron Moreno in un tristemente famoso Italia-Corea del Sud, nel 2002, anche se forse con interessi dietro che andavano al di là della nostra nazionale e del calcio tout court.

L'arbitro Meler è sempre al centro delle polemiche. In qualsiasi ambito. Sarebbe da capire la ragione per cui la UEFA accetti di avere un arbitro del genere, ma è una questione di opportunità che va al di là del singolo caso. Senza il Var queste situazioni non sarebbero mai state corrette, basti pensare ai vari rigori del passato, come il contatto Ronaldo-Iuliano, oppure il gol di Muntari, quello di Bierhoff, etcetera. Biscardi voleva la moviola in campo, senza però ricordarsi che dietro ci sono comunque persone e che il calcio è opinione. Anche su un rigore che non c'è.

Sezione: Altre news / Data: Gio 13 febbraio 2025 alle 18:09 / Fonte: Tuttomercatoweb.com
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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