GERMANIA-ITALIA 3-3 (3-0)
30' rig. Kimmich (G), 36' Musiala (G), 45' Kleidienst (G), 49' e 70' Kean (I), 90'+5' rig. Raspadori (I)
C'è Erling Haaland sul nostro cammino verso il prossimo Mondiale. Ci sono Odegaard e Sorloth, c'è una Norvegia che dopo stasera fa ancor più paura perché l'Italia (non) vista nel primo tempo contro la Germania può perdere contro chiunque. A Dortmund la Nazionale s'è consegnata agli avversari per 45 minuti lasciandosi strapazzare. Poi s'è svegliata, ci ha provato. A un certo punto ci ha anche sperato ma non è bastato e alla fine ha pareggiato 3-3. E' una risultato che Luciano Spalletti si porta sulla coscienza perché figlia di un atteggiamento iniziale troppo rinunciatario. Di un atteggiamento corretto solo a inizio ripresa.
Il commissario tecnico azzurro ha iniziato il match con quattro volti nuovi rispetto alla sfida di tre giorni fa. Dal primo minuto Gatti, Buongiorno, Ricci e Maldini per un atteggiamento più conservativo che, nelle sue idee, doveva servire a contenere il furore agonistico dei padroni di casa. Doveva... perché in realtà s'è trasformato nel tappeto rosso che serviva ai tedeschi per dominare il gioco fin dai primi istanti. Per mettere in mostra una Germania vogliosa di portarsi subito avanti: fisica, irruenta.
Meno di poco, Italia nulla. La squadra di casa per tutta la prima frazione ha presidiato la trequarti azzurra, ha giocato come il gatto col topo e prima della mezz'ora s'è guadagnata il rigore che ha sbloccato la partita. L'imbucata per Kleidienst ha costretto Buongiorno al cartellino giallo e ha permesso ai padroni di casa di calciare un rigore eseguito perfettamente da Joshua Kimmich. Subito dopo 1-0 Goretzka ha avuto anche l'occasione per raddoppiare ma il suo colpo di testa non è stato preciso. Poi Kleidienst con la specialità della casa ha chiamato Donnarumma al grande intervento, il preludio al gol del 2-0 arrivato sul successivo corner per una clamorosa disattenzione difensiva dell'Italia che ha permesso a Musiala di segnare indisturbato. Prima del duplice fischio non è mancato nemmeno il 3-0, il gol di un Kleidienst che sta vivendo un'altra serata di grazia.
Ripartita con Politano e Frattesi al posto di Gatti e Maldini, l'Italia a inizio ripresa ha subito mostrato un atteggiamento più aggressivo e trovato immediatamente il gol grazie a un malinteso sull'asse Sané-Kimmich. Ne ha approfittato Moise Kean, lesto nel recuperare il pallone sulla trequarti e nel battere Baumann con un tiro potente e preciso. L'ingresso di Raspadori dopo l'ora di gioco ha alimentato queste convinzioni e proprio il numero 10, al 70esimo, ha servito al centravanti della Fiorentina il pallone del 3-2. Tre minuti dopo l'episodio che poteva cambiare la partita: Marciniak prima ha concesso calcio di rigore per un intervento di Schlotterbeck su Di Lorenzo e poi, richiamato dal VAR, ha revocato l'assegnazione. E' l'episodio che ha spento l'entusiasmo azzurro, che ha stanato l'Italia per un quarto d'ora e trascinato la partita fino al rigore assegnato a tempo scaduto che ha permesso a Raspadori di fissare il punteggio sul definitivo 3-3.
Il nostro cammino verso il Mondiale inizierà il prossimo 6 giugno a Oslo contro una Norvegia che ha già percorso il primo tratto del suo cammino e ha strapazzato la Moldavia a casa sua. Subito un crash test, la partita più importante da vincere per far capire chi comanda nel gruppo I. Per dare fin da subito l'assalto al primo posto e staccare a novembre il pass Mondiale. I playoff no, oggi non dobbiamo nemmeno considerarli: l'ancora di salvataggio s'è rivelata una trappola nel 2017 come nel 2022.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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