La stagione dell’Atalanta ha evidenziato una duplice identità che emerge in maniera distinta tra campionato e Champions League. Da una parte, in Serie A, la squadra si mostra prolifica in attacco ma meno solida in difesa; dall’altra, in Champions, l'attenzione è massima sul piano difensivo, con i nerazzurri che non hanno ancora subito gol, anche se l'efficacia sotto porta è più limitata. In questo articolo, esploriamo le due “anime” dell'Atalanta, la sua versatilità e il modo in cui Gasperini adatta la squadra alle esigenze di ciascuna competizione.
SERIE A: ATTACCO PROLIFICO E DIFESA A RISCHIO
In campionato, l'Atalanta è una squadra che non lesina sforzi in attacco - approfondisce il tema L'Eco di Bergamo -. Con una media di 2,25 gol segnati a partita e 1,63 subiti, i nerazzurri hanno trovato la via del gol con continuità, ma hanno pagato con qualche disattenzione difensiva di troppo. Nelle prime gare, Gasperini ha puntato su un attacco che potesse fare la differenza, accettando il rischio di concedere qualcosa in più agli avversari.
CHAMPIONS LEAGUE: EQUILIBRIO E SOLIDITÀ DIFENSIVA
Nella competizione europea, invece, l’Atalanta ha cambiato volto. Le prime uscite sono state tutte caratterizzate da grande attenzione alla fase difensiva: nonostante due partite senza reti contro avversari di alto livello come Arsenal e Celtic, la squadra ha mostrato un equilibrio e una solidità che le hanno consentito di mantenere la porta inviolata. I risultati dimostrano che Gasperini ha scelto un approccio più prudente, consapevole dell'importanza di non concedere gol agli avversari in competizioni così prestigiose.
L'IMPATTO DELLA TATTICA E DELLE SCELTE TECNICHE
In Champions, Gasperini sembra aver preferito un atteggiamento che valorizza la compattezza della squadra, chiedendo ai giocatori un lavoro di ripiego importante. Questo comporta sacrifici, con alcuni attaccanti come Lookman chiamati a un ruolo più “operaio” e meno votato all'attacco puro, perdendo forse un po' di lucidità nei momenti decisivi in area avversaria. La scelta di rinunciare in certi frangenti al classico centravanti ha inoltre avuto il suo peso: senza Retegui al top, Gasperini ha alternato formazioni e moduli, testando soluzioni come De Ketelaere e Zaniolo in chiusura di match.
UNA QUESTIONE DI CALENDARIO E DI FRESCHEZZA
Con molte partite ravvicinate e una serie di infortuni, il turnover è stato limitato, e la squadra potrebbe risentire della stanchezza. Il ritmo serrato delle gare ha probabilmente inciso sulle prestazioni, con l’Atalanta che ha iniziato spesso in maniera vivace, ma che poi ha mostrato una certa stanchezza nel secondo tempo, soprattutto quando non riesce a trovare il gol nei primi minuti.
L'INFLUENZA DEGLI AVVERSARI
L’atteggiamento in Champions potrebbe essere spiegato anche dagli avversari incontrati, più fisici e dotati di maggiore ritmo rispetto alle squadre italiane. Contro squadre come Arsenal e Celtic, l’Atalanta è sembrata meno dinamica e ha faticato a mantenere l'intensità per tutta la durata della partita, soprattutto nel confronto con difese strutturate come quella degli scozzesi.
UNO SGUARDO AL FUTURO: CONTINUITÀ E ADATTAMENTO
Questa duplice identità potrà rivelarsi una risorsa importante, purché il bilanciamento tra attacco e difesa venga ulteriormente raffinato. In campionato, continuare a segnare è fondamentale, ma in Europa sarà altrettanto importante mantenere la solidità difensiva. L’Euro-Atalanta è imbattuta e senza reti subite, un risultato di cui Gasperini può essere soddisfatto, ma lavorare sulla fluidità offensiva sarà essenziale per proseguire il cammino anche nelle serate di Champions che attendono i nerazzurri.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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