Chi pensa che il calcio sia solo una questione di gol, risultati o trofei non ha capito nulla di ciò che realmente rappresenta questo sport. C’è qualcosa che va ben oltre le vittorie, qualcosa che nasce dalla fatica, dal sacrificio e dall’appartenenza. Quella stessa appartenenza che l’Atalanta, in oltre un secolo di storia, ha saputo coltivare e trasmettere come nessun’altra squadra.

E così capita che un uomo di 45 anni, uno che il calcio lo ha respirato ad alti livelli, decida di scendere ancora in campo, di indossare ancora scarpini e maglietta, non per gloria o fama, ma per qualcosa di più profondo, che nasce da dentro. Un legame che non si spezza, un’identità nerazzurra che non sfiorisce, ma che si tramanda, intatta, tra i campi di provincia.

UNA VITA DA DEA
Quando cresci nelle difficoltà, sai riconoscere subito chi sa lottare davvero. Non si diventa uomini sul campo, si diventa uomini nella vita e poi lo si dimostra ogni domenica in partita. L’Atalanta, con i suoi valori di umiltà, sacrificio e costanza, ha sempre selezionato uomini prima che calciatori. È per questo che oggi tanti ex nerazzurri portano orgogliosamente in giro per l’Italia quell’idea di calcio e di vita appresa a Bergamo.

Lui è uno di questi. Quasi 700 partite in carriera, una vita passata a inseguire un pallone. Ora gioca in Eccellenza col Ponte San Pietro, per lui il campo non è solo il rettangolo verde dove passare 90 minuti la domenica, ma un luogo dove continuare a crescere e far crescere, perché è vero che a volte il calcio salva la vita: «A 15 anni lavoravo con i mattoni, lì ho imparato cosa vuol dire fatica vera. Il calcio mi ha insegnato che per qualcosa bisogna lottare sempre».

QUANDO LA PASSIONE NON HA ETÀ
A 45 anni (Quinta do Sol, Paraná, Brasile - 10 dicembre 1979) non smette, non molla. Anzi, rilancia, con il doppio ruolo di giocatore-allenatore, un po’ padre, un po’ fratello maggiore per compagni che potrebbero essere suoi figli. Potrebbe passare più tempo in famiglia, eppure quella maglia da gioco continua a indossarla con la stessa emozione della prima volta. Non è nostalgia, non è voler resistere al tempo che passa. È il semplice e puro amore per il calcio, quello vero, autentico, senza filtri. È il desiderio di tramandare ai più giovani quei valori che lui ha imparato faticosamente, passo dopo passo, dalla fabbrica di mattoni ai palcoscenici europei conquistati con l’Atalanta.

Chi guarda al calcio solo come uno spettacolo, perde la parte più autentica e vera di questo sport. Dietro a ogni uomo che continua a scendere in campo nonostante l’età avanzata c’è una storia di passione incrollabile. La storia di un amore vero che non conosce età.

Perché certe storie, semplicemente, non finiscono mai.


LA SCHEDA - Adriano Ferreira Pinto dati Transfermarkt

Nato: 10 dicembre 1979, Quinta do Sol (Brasile)
Ruolo: Ala destra / esterno di centrocampo
Altezza: 1,78 m
Squadra attuale: Ponte San Pietro (Eccellenza lombarda) – contratto fino al 30 giugno 2025
Presenze totali in carriera: 690
Gol totali: 136
Assist censiti: 59
Minuti in campo: 53.521

Carriera di Ferreira Pinto – presenze e gol ufficiali

Stagione Club Categoria/Competizione Pres. Gol
Carriera professionistica
2000-01 Lanciano Serie C2 25 7
2001-02 Lanciano Serie C2 28 5
2002-03 Lanciano Serie C1 30 7
2003-04 Cesena Serie B 39 12
2004-05 Cesena Serie B 26 4
2005-06 Perugia Serie B 35 4
2006-12 Atalanta Serie A + Coppa Italia 141 15
2012-13 Lecce Serie A 45 0
2013-14 Varese Serie B 20 0
2014-15 (1ª parte) Real Vicenza Serie C 16 0
TOTALE PRO   365 54
Carriera nei dilettanti
2014-15 (2ª parte) Ponte San Pietro Eccellenza / Coppe 30 8
2015-16 Ponte San Pietro Serie D 31 7
2016-17 Ponte San Pietro Serie D 33 9
2017-18 Ponte San Pietro Serie D 34 8
2018-19 Ponte San Pietro Serie D 32 10
2019-20 Ponte San Pietro Serie D 22 7
2020-21 Ponte San Pietro Serie D 28 9
2021-22 Ponte San Pietro Serie D 29 9
2022-23 Ponte San Pietro Serie D 28 8
2023-24 Ponte San Pietro Serie D 34 10
2024-25* Ponte San Pietro Eccellenza (in corso) 24 5
TOTALE DILETTANTI   325 82
TOTALE CARRIERA   690 136

dati Transfermarkt

Professionisti e dilettanti, due carriere in una
Se si scorre il lunghissimo tabellino di Ferreira Pinto (690 presenze) ci si accorge che la sua storia è in realtà doppia. C’è la carriera “da professionista”, 365 apparizioni e 54 gol fra Serie A, B, C, Coppa Italia e play-off: la scalata iniziata diciottenne a Lanciano, passata da Perugia e Cesena, culminata nell’agosto 2006 con l’esordio in A nell’Atalanta di Stefano Colantuono. A Bergamo diventa un instancabile treno sulla fascia: 141 partite, 15 reti e uno scudetto affettivo cucito sul petto dei tifosi nerazzurri. Poi l’ultima parentesi nella massima serie con il Lecce (2011-13) e un paio di stagioni fra B e C.

E c’è la carriera “romantica”, iniziata quando molti avrebbero appeso le scarpe al chiodo: dal 2014 Ferreira Pinto scende in Serie D e diventa bandiera del Ponte San Pietro. Qui – fra campionato, coppe e play-off dilettantistici – ha aggiunto altre 325 presenze e 82 gol, vestendo i panni del giocatore-chioccia. Oggi, a 45 anni, si definisce «una via di mezzo tra capitano, allenatore e papà di questi ragazzi», eppure continua ad allenarsi con lo stesso fuoco di quando sognava la A. «Ho quasi 700 partite in carriera e non ho nessuna intenzione di smettere», ripete con un sorriso che tradisce la passione mai sopita. Un ponte ideale – è il caso di dirlo – fra il calcio dei riflettori e quello dei campi di provincia, cucito addosso a chi non ha mai voluto tradire se stesso né l’identità di un’Atalanta fatta di fatica, sacrificio e corsa infinita sulla corsia destra.

© foto di Alberto Mariani/TuttoAtalanta.com
© foto di Alberto Mariani
© foto di Giovanni Evangelista/TuttoLegaPro.com
© foto di TuttoAtalanta.com
Sezione: L'angolo degli ex / Data: Mer 23 aprile 2025 alle 22:35
Autore: Lorenzo Casalino
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