Da Assane Gnoukouri ad Alassane Traoré. È la storia dell'ex centrocampista dell'Inter, titolare in un derby contro il Milan nel 2015, che come altri - nel corso degli anni - è arrivato in Italia con un itinerario particolare, ma soprattutto dei documenti quantomeno fantasiosi, "adottati" da un possibile connazionale per fare un ricongiungimento - che non è proibito in caso di immigrati dall'Africa - e poi trovato il modo per rientrare nel calcio professionistico. Un caso simile era quello di Traoré, ex Atalanta, diventato poi Diallo proprio perché finito all'interno di un'inchiesta della procura di Parma. Stesso meccanismo valido per Gnoukourì, o Traoré, che dir si voglia.

Rispetto al suo collega, che ora gioca allo United ed è stato venduto anni fa per un discreto gruzzolo dall'Atalanta, Gnoukourì è rimasto al palo a causa di un problema cardiaco che lo ha fermato nel 2017, quando indossava la maglia dell'Udinese. Un'istanza non ancora risolta e che non gli permette di giocare a calcio. Insomma, da Icardi, Palacio ed Hernanes, allo stop il passo è relativamente breve, senza contare il rischio che ora possa essere espulso dall'Italia, visto che non ha un permesso di soggiorno valido.

Ed ecco, allora, la richiesta di asilo. Gnoukourì-Traoré si è difeso. "Hanno approfittato della mia vita, ora vorrei che questo incubo finisse per poter tornare a giocare ed essere felice: è l’unica cosa che conta per me". Anche perché in realtà è forse più vittima che carnefice.

Sezione: Altre news / Data: Mer 04 ottobre 2023 alle 17:24
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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