Sandro Tonali è tornato in campo, dieci mesi dopo. L'ultima volta, il 21 ottobre scorso contro il Crystal Palace, era stato già travolto dallo scandalo scommesse ed era in attesa di conoscere la sua squalifica: giusto venti minuti tra cori e applausi della Toon Army.

Da lì il lungo tunnel della redenzione, una stagione intera praticamente persa e con essa gli Europei. Fino al 28 agosto, la fine di un incubo. Eddie Howe, tecnico dei Magpies, non ha perso tempo: subito dentro, titolare, in Carabao Cup contro il Nottingham Forest. Per l'italiano poco più di un'ora. Ha impiegato 18 secondi ad avviare l'azione che porta al gol di Willock. Gioca a tutto campo, qualche imprecisione in appoggio (22 passaggi riusciti su 28), normale dopo 10 mesi in naftalina. Poi lascia spazio a Longstaff al 62' e i compagni di squadra completano il lavoro, superando il turno ai calci di rigore.

Il Chronicle, principale quotidiano di Newcastle, gli ha dato un 9 in pagella, motivandolo così: "Trasudava qualità al suo ritorno dopo 10 mesi di stop. Una prestazione adrenalinica mentre dimostrava la sua eccellenza a centrocampo. Può solo migliorare".

Il momento più bello è arrivato durante i festeggiamenti sotto il settore riservato ai tifosi del Newcastle: la Toon Army chiede di Sandro, che si fa avanti e si porta verso la prima fila facendosi abbracciare. Riceve un tricolore e i cori che sono tutti per lui. Nonostante il massiccio investimento del club di un anno fa nessuno gli ha voltato le spalle. In una recente intervista Tonali ha dichiarato: "I primi tre mesi sono stato veramente in difficoltà. Per me la famiglia è la cosa più importante, poi i miei amici e il team di persone con cui lavoro. Nessuno di loro mi ha mai abbandonato, come la squadra: tutti mi hanno fatto sentire la loro vicinanza, a cominciare dall’allenatore che per me c’è sempre stato".

E ancora, sulla ludopatia: "Sono fortunato perché faccio il calciatore e perché scontata la squalifica posso tornare alla vita che avevo prima, a fare quello che più mi piace. C’è tanta gente che fa un lavoro normale a cui un’esperienza come questa cambia la vita. Io voglio aiutare queste persone, voglio aiutare chi è in difficoltà, quelli che grazie al mio caso hanno capito che dovevano farsi aiutare, che non potevano più tenersi tutto dentro, che dovevano fare quel passo più grande e tanto difficile che è ammettere quello che hai".

Bentornato, Sandro. E siamo sicuri di rivederti presto anche con la maglia azzurra.
 

Sezione: Calcio Estero / Data: Gio 29 agosto 2024 alle 09:19
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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