Meno uno al sorteggio per la nuova Champions League. La più lunga, faticosa e ricca di sempre. La più bella? Lo vedremo. Le novità saranno tante, a partire dalle sfide con le big sin dalle prima fase, dalla classifica unica all’assenza di andata e ritorno, sempre nella fase iniziale. Imporrà di partire con un altro passo: il girone è sempre stato decisivo per il resto del percorso, ma sin dall’istante successivo al sorteggio si capivano gli equilibri e si potevano fare calcoli. Possibilità esclusa in questa nuova competizione che nessuno sa come funzionerà.
A maggior ragione diversa sarà la Champions dell’Inter. L’anno scorso, con grandissima trasparenza - lasciate perdere le dichiarazioni, basta vedere le formazioni - Inzaghi e tutto il club hanno dato assoluta priorità al campionato. Missione compiuta, oggi il bis resta un traguardo che da viale della Liberazione puntano con decisione, e pure con la consapevolezza di quanto sia complicato. Ma è in Europa che i nerazzurri vogliono e possono tornare a divertirsi, senza l’obbligo di replicare la finale di due anni fa ma con l’imperativo di provarci. Del resto, a livello europeo - anche dopo mercato partito molto bene e finito con poca roba - solo 2/3 squadre possono ritenersi oggettivamente superiori all’Inter. Con il resto, come minimo ce la si gioca.
A proposito di mercato, le ultime ore sono caratterizzate dal caso Palacios, che come raccontavamo ieri c’entra ben poco col precedente Samardzic e non finirà allo stesso modo. Nella serata di ieri l’Inter e i due club argentini hanno risolto gli ultimi dettagli necessari al definitivo semaforo verde, relativo proprio si rapporti fra Rivadavia e Talleres, che incasseranno 6,5 milioni di euro più bonus (fino a 10) per l’operazione. Il difensore argentino è a questo punto atteso in giornata per la firma del contratto fino al 2029.
Quanto al campionato, le prime due giornate hanno detto - classifica alla mano - che la Juve s’è messa in prima fila. Poi chi arriverà davanti al traguardo lo vedremo, e la prossima giornata rappresenta già un test molto interessante: a San Siro arriva l’Atalanta, che questa estate ha fatto di tutto per mettersi in corsa per lo scudetto. L’Inter, finora, è sembrata carica, forse anche troppo: qualcuno ci ha visto una difficoltà nel replicare il gioco super dell’anno prossimo, chi scrive pensa sia dovuta a una preparazione molto impegnativa nell’ottica di una stagione estremamente lunga. Certo, prima o poi ci si dovrà sciogliere, perché nessuno aspetta.
Venerdì sera non sarà dei titolari, a meno di sorprese, Lautaro Martinez. Vorrebbe giocare sempre perché l’ha sempre fatto ed è una delle sue caratteristiche. Ma tornano in mente le parole che ha pronunciato qualche giorno fa Jude Bellingham: il mio corpo mi sta dicendo che devo fermarmi. Ecco: nel calendario ingestibile voluto da chi decide le sorti del pallone, anche gestirsi diventa una priorità assoluta.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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