Il Napoli rallenta e butta via un'altra ghiotta occasione. Dopo il pareggio subìto allo scadere all'Olimpico, arriva quello interno contro l'Udinese ed il risultato è assolutamente giusto per quanto visto in campo e regala all'Inter la possibilità di portarsi a -1, azzerando quasi il distacco dopo aver rischiato addirittura di sprofondare, e sicuramente di affrontare la rivincita con la Fiorentina con decisamente meno pressioni. L'1-1 finale al Maradona fotografa in primis difficoltà sul piano del gioco, ma anche errori individuali e delle carenze d'organico: non solo dalla panchina con i cambi, ma con il doppio infortunio a sinistra Olivera-Spinazzola anche negli 11 con Mazzocchi, e stavolta pure Juan Jesus, parecchio in difficoltà (come in occasione del gol, ma non solo).
Le difficoltà sotto pressione
L'Udinese a differenza delle altre medio-piccole non si abbassa mai, non regala il fraseggio e tantomeno la metà campo al Napoli. I friulani hanno la forza di alzare sempre la pressione con attaccanti e mezzali, costringendo il Napoli a rallentare la costruzione e servire in maniera scomoda gli attaccanti. Non solo: anche le caratteristiche di Lucca permettono agli ospiti di non farsi mai schiacciare, di salire con più uomini e costringere gli azzurri a lunghe corse all'indietro che alla lunga tolgono lucidità anche nell'altra fase. E nella ripresa non porta grossi effetti il 4-2-3-1, l'inserimento di Raspadori dietro Simeone o di Ngonge (e nel finale di Okafor). Gli unici pericoli arrivano su mischie in area con le mancate uscite del portiere Sava ed a quel punta potevano essere più pratiche le due punte fisiche.
Conte torna a parlare d'Europa
Il tecnico non accetta critiche verso la squadra, protagonista di un percorso oggettivamente straordinario, ma reduce da 90' non di certo positivi: "C'è rammarico, ma non ho nulla di dire ai ragazzi. Potevamo sfruttare meglio le occasioni, essere più attenti e non concedere subito il pari, ma la squadra sta facendo cose straordinarie. Ci sta il pari, anche se dalle statistiche meritavamo di più. Se poi qualcuno è deluso da due pareggi non è un problema mio", la prima frecciatina in conferenza di Conte che poi è più chiaro in un passaggio successivo: "Mancano 14 gare e dobbiamo cercare di entrare in Europa. Vedendo la classifica sembra sparita l'Europa, ma la richiesta del club era quella. Poi lassù il vento tira forte, incontri squadre che danno il massimo...", la conclusione di Conte che, in ogni caso, resterà comunque primo in classifica.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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