Il miglior allenatore della storia del calcio ha vissuto ieri un nuovo Giorno della Marmotta. Perché anche Santo Stefano ha visto il Manchester City ricominciare da capo, dai suoi errori, dai suoi orrori. Da una stagione da tregenda per quello che è forse il miglior centravanti puro dei tempi contemporanei, Erling Braut Haaland. Per un campionato dove i Citizens provano ogni soluzione, arcano, tentativo, modernizzando il tiki-taka guardioliano che tanto ha rivoluzionato il calcio moderno. Macché. Un gol, poi un errore, e crolla il castello di sabbia emiratina. Finisce in pari pure contro il modesto Everton, che i Friedkin hanno comprato e vedremo ora che intenzioni avranno. Mica quelle d'essere un novello City, perché quella di Pep il Catalano è squadra che ha fatto la storia e vissuto di gloria. Però in questa stagione nullo funziona e tutto precipita. Perché? Se avete una risposta, statene certi, l'Emiro e Begiristain (adesso, Hugo Viana dalla prossima estate) e Guardiola e tutto il gruppo del City Football Group hanno un contratto in bianco da farvi firmare.

Lo snodo decisivo del futuro: la sentenza sul FFP

E' una stagione travagliata e tribolata, sa tanto di anno zero dal quale inizierà una nuova storia. L'inatteso e straordinario tassello del mosaico che verrà è arrivato il 21 novembre 2024, quando Pep Guardiola ha rinnovato il suo contratto fino all'estate del 2027. Un dato di non poco conto, perché dopo neanche due settimane, dopo tre mesi di dibattimento, si è chiusa la causa tra il City e la Premier League sulle violazioni del Fair Play Finanziario. Ora tre membri della commissione incaricata dovranno decidere e di quanti (dei 115!) capi d'accusa sarà responsabile la società britannica. I rischi: pesantissime sanzioni finanziarie, penalizzazioni massicce di punti e la retrocessione. Il rischio? Che a marzo/aprile arrivi la sentenza, che ci sia l'appello, il controappello (nel caso), e che la questione abbia un punto finale solo durante la prossima stagione sportiva. 14 anni per i quali il City è accusato di infrazioni più o meno pesanti e una sentenza che segnerà comunque in modo marcato il suo futuro.

Vietato mettere in discussione Guardiola

Guardiola sta fallendo in questa stagione se intendiamo la capacità di trovare una soluzione. Alibi, concesso, ammesso, sul tavolo del processo: una lista infinita di infortuni che ne ha letteralmente decimato la rosa. E con un calendario fittissimo come non mai d'impegni, si è costretto a spremere i suoi, arrivando alle partite col gruppo esausto e pure con giocatori non titolarissimi ma sempre in campo, talvolta fuori posizione, e via discorrendo (qualcuno ha detto Thiago Motta e Juventus?). Non può non essere un fattore considerato ma quel che più deve pesare, nel giudicare Guardiola, è quel che ha fatto. Per il calcio, beninteso, ma anche e soprattutto per il City. Ha messo definitivamente la squadra tifata dai fratelli Gallagher al centro della mappa calcistica del Mondo. L'ha resa per sempre un brand riconoscibile, ben oltre quella dei trionfi di Roberto Mancini. Ha vinto la Champions, ha vinto titoli su titoli, ha dato un'impronta negli ultimi trent'anni che nessuno mai è riuscito a dare e forse nella storia eterna del pallone. Guardiola è riuscito a rinnovarsi ogni volta, a ogni tappa. Criticarne il rendimento stagionale è giusto, corretto, lecito e indiscutibile. Fare altre considerazioni vorrebbe dire aver resettato la propria memoria storica. E il City lo sa, e figuriamoci se pensa all'esonero, o all'addio.

Sarà rivoluzione

Guardiamo però al futuro. Quello prossimo, intanto: il Manchester City sarà attivo sul mercato, per prendere almeno un difensore e un centrocampista se non oltre, più un vice Haaland. E in estate? Intanto aspettiamo l'esito della sentenza sul FFP. Ma Florentino Perez non ha mai celato agli uomini a lui vicino che sogna di portare Erling Haaland al Real Madrid dove potrebbe uscire Vinicius Jr. Formare la coppia tra il norvegese e Mbappé è il sogno del numero uno delle Merengues. E poi c'è una rosa da ringiovanire, completamente. Il prossimo anno saranno oltre i 30: Ederson, Stefan Ortega, Manuel Akanji, Nathan Akè, John Stones, Kyle Walker, Mateo Kovacic, Ilkay Gundogan, Bernardo Silva, Kevin de Bruyne, Jack Grealish. E oltre a loro, ci sarà appunto da capire se la scure dei giudizi dei tribunali farà avvicinare lo spettro della retrocessione in Championship, tra una o due estati. Guardiola ha deciso di restare al timone e di guidare il vascello City, a prescindere da quel che accadrà. Ma chi resterà a bordo con lui?

Sezione: Altre news / Data: Ven 27 dicembre 2024 alle 08:30 / Fonte: Marco Conterio per TMW
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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