Mancano un paio di giorni alla chiusura del calciomercato (“decisive le prossime 48 ore”) ma sembrano anni. Quanto è durata ‘sta finestra di mercato? Tanto, troppo, non se ne può più. Oh, c’è chi si attizza, del resto son gusti. In questo milionesimo editoriale facciamo il punto, per quel che si può. E comunque alla rinfusa.
Osimhen andrà al Chelsea, oppure al PSG. Serve l’offerta giusta, ma finalmente c’è chi è uscito allo scoperto (gli inglesi). Il problema è che De Laurentiis dovrà accontentarsi di un’offerta parecchio inferiore ai 130 della clausola. E vabbé, quel che è certo è che Conte avrà la rosa che sognava con Lukaku, McTominay e… probabilmente una sorpresa. Mica poco. Possibilità di combattere per lo scudetto? Ci sono, eccome se ci sono.
Koopmeiners è della Juve. Trattasi di calciatore colossale, uno dei migliori in assoluto nell’ultima serie A (nonché mio prediletto). In attesa di capire “che Juve vedremo”, possiamo dire “che Juve abbiamo visto”. Una bella Juve, signore e signori. E non si tratta solo dei sei punti messi in saccoccia, ma dell’atteggiamento mostrato. E non si tratta neanche di vedere giovanotti semi-sconosciuti che entrano in campo. Thiago Motta non ne fa una questione di età, ma di “disponibilità”. Puoi avere tre anni o cinquanta: se apprendi e sei sveglio, giochi. E sapete perché? Perché chi comanda si fida dei suoi principi e non ha paura di osare. E se Giuntoli piazza Chiesa tra oggi e domani (il Liverpool c’è), occhio all’ultimo innesto. È solo l’inizio, ma è di sicuro un grande inizio.
Ps. “Il mio corpo si sente ancora pronto per le sfide, il mio cuore non c’è più…”. Szczesny ha detto addio al calcio e lo ha fatto a 34 anni: pochi per un portiere. Poteva andare a rastrellare grano in giro per il pianeta, si è dimostrato onesto e intelligente come ha sempre fatto nel corso della sua carriera. Grande stima.
Cancelo invece in Arabia ci va eccome. Il caro vecchio Joao, a 30 anni, mette insieme codesto curriculum: Benfica, Valencia, Inter, Juventus, City, Bayern, Barcellona. Per completare la collezione gli è mancato solo un giro in Francia, magari al Psg. Ma non disperiamo, ha ancora tempo per rimediare. Ah, all Al Hilal guadagnerà 15 milioni netti fino al 2027. Mica scemo.
E ancora. L’imminente chiusura del mercato innesca tipici nervosismi tra chi non ha ancora compreso che moltiplicare acquisti e cessioni non è sinonimo di mercati illuminati. Cioè, dipende dal punto di partenza. L’Inter aveva necessità di cementare il gruppo che ha vinto l’ultimo scudetto, lo ha fatto senza perdere alcun pezzo. E in più ha aggiunto tasselli, il tutto portando a casa il consueto “saldo zero”. C’è chi vorrebbe un po’ di palanche da spendere, ma il dato di fatto è che proprio grazie a questo tipo di gestione i nerazzurri sono tornati al centro del villaggio. Si poteva fare di più? Si può sempre fare di più, certo, ma questa rosa garantisce tanta solidità e brontolare a quattro mesi dalla stra-vittoria dello scudetto numero 20… non ha veramente senso.
Ps. Che Frattesi voglia più spazio è normale, che l’Inter abbia mai pensato di scambiarlo con Cristante è falso. Giocherà, e pure tanto.
Ps/2 Palacios c’è. E tanti saluti alla complicatissima “burocrazia argentina”.
E il Milan. Le prime due partite hanno fatto scattare più di un allarme, tanto che nei bar della città c’è chi parlotta: “Io ve l’avevo detto che Fonseca…”. Insomma, quello scetticismo che aveva accolto il tecnico portoghese a Malpensa sta nuovamente tornando alla ribalta, dopo un precampionato che aveva parzialmente tranquillizzato la piazza. Certo è strano vedere Theo corricchiare come a una sgambata mattutina al parco, quando con mezzo scatto dei suoi avrebbe ripreso Cancellieri senza neanche troppo sforzo. Ecco, questo atteggiamento non può che indispettire. E Leao non è da meno al francese. E stiamo parlando dei due giocatori più rappresentativi della rosa. Così non si fa, lo capisce pure un bambino. In ogni caso inutile esagerare con gli allarmismi: ci sono ancora tante partite davanti e il club sta provando a capire se c’è margine per regalare un altro colpo di mercato a Fonseca. Dovesse partire Bennacer, i rossoneri andrebbero su - udite udite - Adrien Rabiot, attualmente svincolato. L’alternativa è Manu Kone del Borussia Mönchengladbach, centrocampista classe 2001 già d’accordo con il club rossonero.
La Roma di Daniele De Rossi ha investito tanto sul mercato ma al momento i giallorossi devono accontentarsi di un solo punto. Tocca sciogliere un dilemma: Dybala e Soulé possono giocare insieme o uno esclude l’altro? Il tecnico ha già esplicitamente risposto al quesito: “Possono farlo in mille modi”. Ma forse serve un po’ di tempo. La sconfitta contro l’Empoli - va detto chiaramente- è stata frutto di parecchia iella e, certo, anche di poco equilibrio. Non a caso arriverà Danso, difensore roccioso che sicuramente porterà maggiore stabilità.
Un’ultimissima cosa: non calcistica, ma neppure tennistica, semmai mediatica. Ecco, sarebbe bello che coloro che continuano a dire “Sinner non ha colpe ma…” avessero il coraggio di dire quel che pensano davvero. ‘Sti invidiosi…
Fine del mercato estivo, inizio di quello invernale.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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