Luciano Spalletti ha capito gli errori di Euro 2024, su tutti quello di non essersi adagiato sul modulo più impiegato in campionato e sul blocco dell’Inter. È uno dei tanti messaggi che arrivano dalla bella Italia vista a Parigi, passeggiare sulla Francia. In gol anche Frattesi, ma prima di lui Federico Dimarco, che apre la gara con un esterno al volo da sonetto alla milanese. L’acuto che lancia il successo azzurro, il principale dei motivi per i quali l’esterno nerazzurro vince il suo personale derby con Theo Hernandez, temuto rivale sulla sponda dei Navigli.

Sette di fila. Tante le vittorie consecutive di Dimarco nei confronti diretti col il collega transalpino, che l’ultima volta - tra Nazionale e sfide di club - è riuscito a imporsi addirittura a settembre 2022. Un altro mondo. Al di là dei risultati di squadra, quelli individuali: all’epoca Theo era già il (giustamente) celebrato titolare del Milan, considerato tra i migliori d’Europa nel suo ruolo; Dimarco, un prodotto del vivaio dell’Inter tornato a casa, non titolare e neanche sicuro del ruolo, visto che Simone Inzaghi lo studiava ancora da braccetto mancino.

Col passare delle settimane e delle partite, Dimarco s’è mangiato quel gap, per non dire il francese. Oggi si può accordare la preferenza all’uno o all’altro, ma il livello è lo stesso, quello dei top al mondo. Anzi, sfide dirette alla mano, per quanto si diceva poc’anzi, non vi sarebbero nemmeno dubbi, ma de gustibus. Merito anzitutto dello stesso Inzaghi: la crescita del ragazzo di Porta Romana è forse il miglior risultato - a livello di singoli - del lavoro del piacentino. Merito sopratutto dello stesso Dimarco: testa bassa e pedalare, un mancino d’oro ma anche tanta intelligenza tattica per sopperire a quel che mancava. Il bilancio gli sorride, aspettando il prossimo derby: è molto vicino, appuntamento a San Siro il 22 settembre.

Sezione: Italia / Data: Sab 07 settembre 2024 alle 09:20 / Fonte: Tuttomercatoweb.com
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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