Charles De Ketelaere è pronto a vivere una notte speciale. Domani sera, nel cuore della sua città natale, tornerà a calcare il prato che lo ha visto crescere e diventare calciatore. Non sarà una semplice partita, ma una sfida dal sapore particolare: l’Atalanta si gioca un pass pesantissimo in Champions, mentre lui ritroverà il Bruges da avversario, a pochi passi da casa sua.
IL RITORNO A BRUGES: A UN PASSO DALLA SUA STANZA
Non è solo un ritorno simbolico, ma anche logistico. Lo Jan Breydel Stadium, teatro della sfida tra Bruges e Atalanta, dista appena un chilometro dall’abitazione di De Ketelaere. Un paradosso per un calciatore abituato a viaggiare in lungo e in largo per il mondo: stavolta la trasferta più corta della sua vita sarà quella più carica di emozioni.
Se lui, per ovvi motivi, non potrà tornare a casa, ad attenderlo sugli spalti ci sarà la sua famiglia, insieme a una trentina di amici e persone a lui più care. L’accoglienza del pubblico belga sarà calorosa, perché Charles è ancora figlio di questa città e di questo club. A Bruges non hanno mai smesso di tifare per lui, anche dopo il suo addio.
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Il calcio, per lui, è stato il destino scritto nei vicoli della sua infanzia. Cresciuto tra i campetti del piccolo club Varsenare, il suo talento non è passato inosservato: il Bruges lo ha accolto nel proprio vivaio quando aveva appena 8 anni.
Non tutti sanno che, prima di scegliere il pallone - scrive La Gazzetta dello Sport -, De Ketelaere era una promessa del tennis. A 12 anni, nel club di Wilrijk, era tra i giovani più promettenti, ma il calcio ha vinto la sfida e la scelta si è rivelata quella giusta. Il primo talent scout del Bruges, Birger Van De Velde, convinse la madre a puntare tutto sul pallone: mai consiglio fu più azzeccato.
LA FORMAZIONE, LA FATICA E L’ESORDIO IN CHAMPIONS
Non è stato un percorso in discesa. Tra i 15 e i 16 anni, una crescita fisica repentina gli ha causato problemi alle ginocchia, ma la sua determinazione lo ha aiutato a superarli. Educato, attento, caparbio: sin da piccolo ha dimostrato una mentalità fuori dal comune.
Il 22 ottobre 2019, a soli 18 anni, arriva il suo battesimo in Champions League contro il Paris Saint-Germain. Niente nervosismo, solo entusiasmo e voglia di dimostrare il proprio valore. Un sorriso, uno sguardo brillante e la voglia di buttarsi nella mischia: il Bruges ha lanciato il suo gioiello, destinato a spiccare il volo.
L’ATALANTA, IL RISCATTO E UN FUTURO DA PROTAGONISTA
Oggi De Ketelaere non è più una promessa, ma una certezza dell’Atalanta. La Dea ha creduto in lui, lo ha riscattato e lo ha reso uno dei pilastri della squadra. Gasperini ha lavorato sulla sua crescita, rendendolo un giocatore più completo, anche nella fase difensiva, e il suo talento ora brilla con una nuova consapevolezza.
Domani tornerà a casa, ma con una missione ben chiara: aiutare l’Atalanta a compiere un passo decisivo verso la qualificazione. Per Bruges sarà un ritorno emozionante, per la Dea un’occasione da non fallire.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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