A Udine un risultato severo. Sprazzi di Empoli, ma gli azzurri devono tornare a far punti

L'esaltante 4-1 ottenuto sul campo dell'Hellas Verona l'8 dicembre scorso rimane l'ultima vittoria dell'Empoli in campionato. Fino a quel momento il cammino dei toscani era stato più soddisfacente e non lasciava presagire le recenti difficoltà. Il nuovo anno, però, non è stato finora molto redditizio: l'Empoli ha ottenuto solo due punti, contro Venezia e Bologna, ed è finito nella zona calda della classifica. Un'emorragia di risultati che è dovuta a tanti fattori ma che non può che essere preoccupante.

La sconfitta di Udine è stata pesante nel risultato ma va analizzata con la massima franchezza. Nel primo tempo l'Empoli non ha demeritato: è una costante, la squadra azzurra gioca benino ma non riesce più a capitalizzare le occasioni che crea. Sostanzialmente, ha perso quel cinismo che le aveva permesso di fare un grande girone di andata, Coppa Italia compresa. Aggiungiamoci poi gli errori dei singoli, che non mancano mai. L'Empoli è uscito con le ossa rotte da una partita che si presentava difficile ma alla portata, e con un risultato probabilmente troppo severo per ciò che si è visto in campo.

L'Empoli non può permettersi di avere un'intera squadra in infermeria. E purtroppo è quello che sta accadendo. Le assenze di Ismajli e Viti, vista la loro solidità difensiva, sono le più importanti. D'Aversa non vuol sentire parlare di emergenza e probabilmente fa bene, perché non vuol creare alibi. Tuttavia è indubbio che l'Empoli non sia stato particolarmente fortunato. Nel momento più intenso della stagione, a mercato ampiamente terminato, si ritrova con la rosa ridotta al lumicino. Per una squadra come l'Empoli queste assenze possono essere decisive.