Dentro l'uovo di Pasqua, il nuovo direttore sportivo del Milan. Senza una data chiaramente precisa, ma il deus ex machina del progetto di Via Aldo Rossi, Giorgio Furlani, sta prendendo tempo per non sbagliare le scelte. Perché adesso che ha sbattuto in modo veemente i pugni sul tavolo del comando, adesso che ha chiarito urbi et orbi e poi anche negli Stati Uniti con Gerry Cardinale che tutte le decisioni passano dal suo tavolo, non può fallire i Generali da mettere al comando dei rossoneri. Lo sa bene il quarantaseienne milanese, portfolio manager di Elliott Management dal 2010, poi consigliere del Milan, poi AD del dopo Gazidis e ora pure nel nuovo ciclo di Red Bird. Per questo l'attesa: dopo un periodo nel quale ha dovuto gestire e affrontare questioni personali, dopo quello in cui ha voluto rimettere i puntini sulle i sulla catena di comando del club, si è messo a guidare la gestione 'ordinaria' del Milan e presto verrà il tempo delle scelte.
La prima tessera del domino: il nuovo ds
Non sarà solo un uomo mercato ma il dirigente che al fianco di Furlani farà tutte le scelte per il Milan del futuro. L'allenatore, i cardini da cui ripartire, i grandi sacrifici, la struttura tecnica, quella scouting che guiderà Geoffrey Moncada. Tutto. Per questo la figura di Fabio Paratici è nettamente in pole position al momento, dopo che l'ex uomo mercato di Juventus e Tottenham ha incontrato il CEO rossonero, dopo averlo sentito più volte. La prima con Ibra e Cardinale, poi come le altre parti in causa (dopo) ha realizzato che quella di Furlani era la scrivania decisionale. Si sono conosciuti, piaciuti, hanno iniziato a parlare di struttura e programma, di idee per il futuro insieme trovandosi in sintonia su molti aspetti. L'ad del Milan ha già tutti gli elementi sul tavolo, il prossimo c'è da immaginare (visto il dilatarsi dei tempi) sarà capire i prossimi passi dell'inchiesta Prisma che riguarda (anche) Paratici: a metà aprile ci sarà un'udienza dove dovrebbero essere pronunciate solo le eccezioni preliminari. Chiaramente Furlani tiene in piedi anche le alternative: Igli Tare, ex ds della Lazio col quale con Ibrahimovic l'intesa era totale ma sul quale c'è stata poi una brusca frenata. Il CEO del Milan valuta sempre il nome di Tony D'Amico (contratto fino al 2027 con l'Atalanta, felice all'Atalanta), ma c'è anche un nome nuovo.
A sorpresa: sul tavolo del Milan anche Giovanni Manna
La novità è il nome di Giovanni Manna. Secondo quanto raccolto dalla redazione, sulla scrivania di Furlani ci sarebbe anche il nome dell'attuale uomo mercato del Napoli. Chissà che ne penserà Aurelio De Laurentiis e che cosa farà in caso di proposta da parte del Milan a Manna: per adesso non c'è stata alcuna offerta, nessun contatto ufficiale, ma Manna (il mondo del calcio è piccolo) è ben a conoscenza della stima dell'amministratore delegato nei suoi confronti. Per quel che sta dimostrando anche in questa stagione, al fianco di caratteri sicuramente complicatissimi come quello di ADL ma anche di Antonio Conte (a proposito: altro nome che a Paratici piacerebbe...). E Zlatan Ibrahimovic? Altra grande domanda. Dopo esser svanito, eccolo riapparire a Milanello. Decise di presentarsi in conferenza stampa una volta che non c'era Sergio Conceicao. Non accadrà di nuovo, in questo Milan. Per questo il silenzio (ma che rumore) dello svedese non dispiace, per il momento. Ma tutte le parti in causa sanno bene che prima o poi tornerà a parlare e c'è grande curiosità, da parte di tutti, per capire cosa dirà il braccio destro di Gerry Cardinale, oggettivamente depotenziato rispetto a due mesi fa. Aprirà uno scontro, sul quale però (la posizione di forza di Furlani post viaggio da Cardinale sembra definitiva), oppure farà un passo indietro? E spiegherà, nel caso, anche il disastro di Jovan Kirovsky e della gestione del Milan Futuro che, nonostante gli investimenti e le idee, è in fondo alla Serie C?
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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