Nelle storie calcistiche, quelle vere, esiste sempre un uomo che nei momenti più complicati decide di caricarsi tutto sulle spalle. A Bergamo, quest'uomo si chiama Mateo Retegui, argentino per nascita, atalantino per elezione del destino. Un centravanti completo che ieri, nello snodo cruciale della stagione contro il Bologna, ha dimostrato ancora una volta che le partite decisive sono affare suo.
Retegui, del resto, aveva davanti un compito tutt'altro che facile: far tornare il sorriso alla Dea, che dopo tre sconfitte consecutive sembrava aver smarrito identità e ambizioni. Serviva un guizzo, serviva uno squillo immediato. Detto, fatto: dopo nemmeno tre minuti, Mateo aveva già sistemato le cose, punendo senza pietà l'incertezza di Lucumí e riaprendo immediatamente le porte del Gewiss alla gioia del gol.
Ma se il ruolo del centravanti si misura soprattutto in reti segnate, la grandezza del 32 nerazzurro emerge anche da altre qualità. Ieri, Retegui ha mostrato tutte le sue carte, giocando la partita perfetta: prima il gol alla Inzaghi – non è un caso che Superpippo sia lì, a una sola lunghezza di distanza nella classifica dei bomber atalantini –, poi l’assist per Pasalic, con tanto di lotta fisica e visione di gioco da campione vero. Una prova da autentico leader offensivo, un riferimento costante che ha facilitato il lavoro di tutta la squadra.
Numeri impressionanti per l'argentino: 23 gol in campionato (eguagliato Zapata), una rete da Inzaghi, e un’impronta indelebile nella corsa Champions che per i bergamaschi, ora, sembra più vicina. Perché Retegui non è soltanto gol: è coraggio, determinazione, capacità di soffrire, qualità che hanno dato un senso diverso a un finale di stagione che poteva complicarsi drammaticamente.
Se l'Atalanta oggi è più vicina a confermarsi tra le grandi d'Europa, buona parte del merito è suo. Ed è proprio questo il valore più grande dell'argentino: aver trasformato una squadra sull'orlo della crisi in una realtà di nuovo convinta delle proprie possibilità, capace di tornare a correre con entusiasmo e fiducia. Retegui non è più una sorpresa, ormai è la certezza di questa Atalanta. Ora il sogno di Bergamo, sospinto dai suoi gol, può diventare davvero realtà.
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