L’Atalanta non sta attraversando il suo periodo migliore, ma ha riscoperto una qualità che può fare la differenza nelle fasi cruciali della stagione: la solidità difensiva. Dopo un periodo in cui aveva incassato gol con troppa facilità, i nerazzurri hanno alzato il muro nelle ultime due uscite di campionato, chiudendo la porta contro Verona e Cagliari. Certo, non due attacchi irresistibili, ma il dato resta significativo: per due partite consecutive, Rui Patricio e Carnesecchi non hanno mai dovuto sporcarsi i guanti.
Un cambio di passo - analizza il dato L'Eco di Bergamo - rispetto alle quattro gare precedenti di Serie A, in cui la Dea aveva sempre subito almeno una rete, spesso con leggerezze difensive in momenti chiave, come i gol presi su calcio piazzato contro Torino, Barcellona e Bologna. La difesa atalantina si è dimostrata, nel corso della stagione, una sorta di altalena: momenti di impermeabilità assoluta alternati a blackout preoccupanti. Tuttavia, i numeri iniziano a sorridere a Gasperini: con nove clean sheet in campionato e 14 considerando tutte le competizioni, l’Atalanta è tra le migliori difese in Italia. Davanti ci sono solo Napoli (12), Inter e Juventus (11) e Milan (10), con i partenopei addirittura leader nei top cinque campionati europei.
VERSO IL RECORD STORICO?
La Dea può persino sognare di superare il suo primato di sempre: nel 2016/17, primo anno dell’era Gasperini, i clean sheet in Serie A furono 16, mentre nella scorsa stagione si fermò a 15. Ma il dato che fa più gola è quello tra tutte le competizioni: nel 2023/24 l’Atalanta
chiuse 21 partite senza subire gol, migliorando il precedente massimo di 18 risalente al 2016/17. Ora siamo a quota 14, con ancora tredici giornate di campionato e il cammino in Champions da portare avanti: la possibilità di aggiornare le statistiche è concreta. Nel complesso, dal 2016 ad oggi, i nerazzurri hanno collezionato 100 clean sheet in A e 130 in tutte le competizioni, con una media di circa 11 a stagione in campionato e 15 in totale.
IL PREZZO DA PAGARE: MENO GOL SEGNATI
Se da un lato la difesa sta tornando un punto di forza, dall’altro c’è un prezzo da pagare: il calo della produzione offensiva. L’Atalanta ha sempre avuto una mentalità propositiva, ma nelle ultime settimane la coperta si è accorciata dalla parte opposta. Il pareggio contro il Cagliari è stato il secondo 0-0 stagionale in campionato, dopo quello di Udine, e il quarto considerando le gare di Champions con Arsenal e Celtic. Un dato atipico per una squadra votata all’attacco, che dal 2016/17 in poi ha registrato soltanto due stagioni con più 0-0: il 2018/19 e il 2021/22, entrambe chiuse con cinque partite a reti bianche.
Il dato più preoccupante è quello casalingo. Per sedici mesi consecutivi, la Dea aveva sempre trovato almeno un gol davanti al suo pubblico in Serie A. L’ultima volta che Bergamo era rimasta a secco risaliva al 1° ottobre 2023, con un altro 0-0 contro la Juventus. Da allora, 27 partite consecutive con almeno una rete segnata. Un filotto che si è interrotto contro il Cagliari, lasciando spazio a qualche interrogativo.
EQUILIBRIO DA RITROVARE PER IL FINALE DI STAGIONE
La sensazione è che l’Atalanta stia trovando la quadra dietro proprio nel momento in cui fatica davanti. Fino a poco tempo fa, i numeri offensivi erano impressionanti: tra aprile e dicembre 2023, la squadra aveva segnato almeno due gol in tredici partite casalinghe consecutive, un record che in Serie A non si vedeva da anni. Ma dall’1-1 con la Juventus in poi, il rendimento offensivo si è abbassato, con solo due partite chiuse con almeno due gol nelle ultime quattro al Gewiss Stadium.
L’obiettivo di Gasperini ora è chiaro: mantenere la solidità difensiva, ma senza sacrificare troppo la pericolosità offensiva. Un equilibrio da ritrovare già contro il Bruges, dove servono due gol di scarto per continuare il cammino europeo. La Dea ha dimostrato di sapersi rialzare nei momenti difficili, ora deve farlo ancora una volta.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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