Riparte il carrozzone calcistico e questa volta la Dea vola in Sicilia. L’avversario sarà: il Catania.
I siculi troneggiano dall’alto di una classifica di lusso per le mire della società catanese e quindi il finale di campionato sarà tutto in discesa: nessuna pressione, solo calcio.
Il protagonista assoluto della stagione dei rosso azzurri è l’ex aeroplanino Montella che viene monitorato da molti club di pedigree superiore. Il dibattito è aperto: è l’ex attaccante romanista ad essere un genietto della panchina o è la squadra allestita da Lo Monaco ad essere ormai affidabile? Difficile dare una risposta, probabilmente la più corretta è un mix delle due risposte: il dirigente siciliano è un vero scopritore di pepite preziose nella miniera del calcio argentino e l’ex giocatore sembra abbia stoffa e talento, ha saputo gestire bene le varie situazioni tattiche che gli si sono presentate ma soprattutto, dopo tanti anni di permanenza nel mondo patinato e dorato del calcio, ha imparato una cosa fondamentale per gli allenatori odierni: gestire i media.
LA SQUADRA
In porta mancherà uno dei più grossi abbagli di Lotito in chiave mercato: Carrizo. Il portierone argentino, dopo essere stato pagato molto dal guardingo presidente laziale, ha avuto una grande involuzione; ora da tempo girovaga per vari campionati ma a dirla tutta ovunque sia andato ha fatto il titolare e anche con buoni risultati: sarà allergico all’aria capitolina? Sarà sostituito dal non irreprensibile Kosicky.
Mentre tutti stanno passando alla difesa a tre, il mister napoletano va controcorrente e sovverte la tendenza: lui dalla retroguardia a tre è passato a quella a quattro. “L’illuminato” Legrottaglie affianca Spolli formando così una coppia di centrali possente e dominante sulle palle alte. A destra uno dei più grossi punti di domanda del calcio italiano, un ex atalantino che sembrava dovesse diventare un grande: Marco Motta. Passano gli anni e si barcamena alla bene e meglio cercando di mantenere una posizione da titolare che di solito gli sfugge in breve tempo. Cerca l’ennesimo rilancio in Sicilia.
A centrocampo spicca Lodi che è entrato nelle mire di Prandelli in chiave nazionale; mancino dal peso specifico importante è una delle rivelazioni del campionato: temibile sui calci piazzati e nelle conclusioni dalla distanza. Vicino a lui Izco e Seymour.
In attacco il tridente è formato da Bergessio, Gomez e Barrientos. Quest’ultimo si è ripreso da grossi infortuni che l’hanno bloccato per anni. Talento puro sorretto da un fisico delicato, negli ultimi mesi ha messo in vetrina qualche bel colpo di classe. Su di lui sono riposte tante belle speranze della società del Catania, se tutto va come nei loro progetti, potrebbe ingrassare non poche le casse del club siciliano tra qualche tempo.
IL MOMENTO
Alle pendici dell’Etna hanno la pancia piena. Hanno volato sulle ali dell’entusiasmo per mesi raccattando punti in partite improbabili e hanno mostrato un bel calcio. Ultimamente sono in leggera flessione ma probabilmente più per appagamento che per altro. La partita si prospetta entusiasmante, l’Atalanta difficilmente accetta di essere domata e cerca sempre di imporre il proprio gioco; stessa cosa vale per i rosso azzurri che cercheranno di certo di prendere il predominio del campo. Giocare in Sicilia non è mai facile, sono piazze calde, sostengono a gran voce la propria squadra e fanno diventare lo stadio una vera e propria bolgia: siamo sicuri però che i nostri ragazzi non si faranno intimorire perchè abituati al calore e al sostegno dello stadio Atleti Azzurri d’Italia: il vero dodicesimo uomo è e sarà sempre il pubblico di Bergamo.
Il Catania è tre punti davanti ai bergamaschi, vincere vorrebbe dire acciuffarli e, in caso di mancata vittoria del Chievo, ritrovarsi dietro l’Inter: questo darebbe una dimensione ancora maggiore al campionato dei ragazzi di Colantuono.
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