Alla fine, l'episodio più contestato di Atalanta-Lazio è quello che Chiffi giudica nel modo più limpido: la rete di Isaksen è assolutamente regolare. Le proteste di Kolasinac e Gasperini sembrano più frutto della frustrazione per l'incredibile pasticcio difensivo che di un reale dubbio sulla validità dell'azione. Il lancio lungo di Mandas scatena un duello tra Hien e Dele-Bashiru, con entrambi che si strattonano reciprocamente. È però Kolasinac, intervenuto goffamente, a perdere equilibrio e a favorire indirettamente il nigeriano, autore dell'assist decisivo.

CARTELLINI SQUILIBRATI
Ben più complicata la gestione disciplinare della gara per l'arbitro di Padova - esamina Il Corriere dello Sport -. Il metro adottato da Chiffi risulta poco uniforme nel corso del match: evidente il caso del giallo mostrato a Rovella, decisamente eccessivo, considerando che il centrocampista biancoceleste interviene sul pallone prima di sfiorare senza cattiveria l’avversario. Se qui la scelta più equilibrata sarebbe stata quella di lasciar correre, decisamente diversa è la situazione nella quale Zappacosta, già battuto dall'uno-due tra Lazzari e Tchaouna, trattiene vistosamente il laziale meritando un'ammonizione che invece non arriva. Una doppia svista disciplinare che pesa sul giudizio complessivo.

FALLI E INVERSIONI
Chiffi non è apparso impeccabile neanche nella valutazione di alcuni contatti di gioco. L'errore più lampante riguarda il fallo invertito ai danni di Dele-Bashiru: il nigeriano riceve chiaramente un pestone da De Roon, ma l'arbitro vede male e concede il calcio piazzato in favore dell'Atalanta. Un dettaglio che non altera il risultato, ma che contribuisce alla sensazione di insicurezza nella direzione del match.

TENSIONE CONTENUTA
Va però dato atto al direttore di gara di aver saputo mantenere relativamente calmi gli animi in un contesto di tensione crescente. Quando Tavares è rimasto a terra per un infortunio scatenando una piccola rissa tra i giocatori, Chiffi è riuscito comunque a placare la situazione con autorità, evitando che la gara prendesse una piega più complicata.

VAR INOPEROSO
Poco lavoro per Di Paolo al VAR: nessun intervento decisivo richiesto. Una partita gestita quindi interamente da Chiffi, con tutti i limiti e gli errori che ne conseguono, ma senza episodi decisivi da correggere con la tecnologia.

Alla fine, resta l’impressione di una direzione di gara approssimativa, che ha lasciato scontenti soprattutto per la gestione disciplinare altalenante. La domanda è inevitabile: è possibile pretendere più precisione e coerenza dagli arbitri, specie in gare che mettono in palio così tanto? 

Sezione: Serie A / Data: Lun 07 aprile 2025 alle 18:33
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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