Nessun gol segnato nelle ultime tre partite, e addirittura nessuna rete da un subentrato da gennaio. L’attacco, storico punto di forza della Dea, si è trasformato improvvisamente nel suo grande tallone d’Achille. Gasperini reclama un ritorno alla «coralità», a un gioco collettivo che non può dipendere solo da individualità isolate come Retegui o Lookman. Serve ritrovare quella fame, quella determinazione sotto porta che ora sembra sparita, persa fra ansie e insicurezze.

L’INCUBO DEL GEWISS
Il Gewiss Stadium è diventato un tabù pericoloso: nel 2025 appena 4 punti in 7 gare, senza una vittoria, e zero gol dal primo febbraio - analizza La Gazzetta dello Sport -. Uno scenario impensabile fino a qualche mese fa, che rischia di pesare come un macigno sul finale di stagione. Quattro delle ultime sette gare si giocheranno proprio a Bergamo: è fondamentale invertire la rotta per trasformare il fattore casa da zavorra a risorsa.

LA DIFESA BALLA
Non solo sterilità offensiva: la retroguardia ha collezionato errori gravi, costati almeno due punti nelle ultime partite contro Inter, Fiorentina e Lazio. Hien e Kolasinac sono finiti sotto la lente d’ingrandimento per le distrazioni che hanno compromesso partite equilibrate. Serve maggiore attenzione, concentrazione e una condizione atletica impeccabile per ridare solidità a un reparto che fino a dicembre era stato quasi perfetto.

BLOCCO MENTALE
I problemi della Dea, però, sembrano più mentali che tecnici. Gasperini lo sa e ha voluto chiarirlo alla squadra, invitandola a reagire senza lasciarsi travolgere dalla negatività delle ultime settimane: «Nulla è perso, nulla è compromesso». Il tecnico ha ricordato che la situazione in classifica è ancora positiva, migliore rispetto alla scorsa stagione. Serve reagire subito per non disperdere il patrimonio accumulato finora.

EDERSON, L’UOMO DA RITROVARE
Fra le varie cause della crisi atalantina spicca anche il calo drastico di rendimento di Ederson. La squadra, nei mesi migliori, volava sulle sue accelerazioni, sui suoi inserimenti decisivi, sui suoi recuperi. Oggi il brasiliano è un lontano parente del trascinatore visto fino a dicembre. Gasperini dovrà recuperarlo a tutti i costi per riaccendere la scintilla.

UN CALENDARIO PER REAGIRE
Le prossime due gare contro Bologna e Milan diranno molto, ma il calendario, dopo questi incroci complicati, potrebbe offrire margini per una ripresa concreta. I nerazzurri hanno ancora il destino nelle proprie mani, ma devono dimostrare di saper sfruttare le occasioni che arriveranno.

IL NODO DEL FUTURO
Il futuro di Gasperini non deve diventare un peso, né un alibi. Tuttavia, la situazione contrattuale del tecnico rischia di condizionare ulteriormente la squadra. La società deve fare chiarezza rapidamente, per evitare ulteriori pressioni e garantire serenità fino al termine della stagione.

Il tempo delle parole è finito, ora servono fatti. L’Atalanta deve dimostrare che quello che ha costruito negli ultimi anni non è stato un fuoco di paglia, ma la solida realtà di un club maturo. Riuscirà Gasperini a compiere l’ultimo miracolo prima di un probabile addio? Ai giocatori, adesso, la risposta più importante.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Ven 11 aprile 2025 alle 19:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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