Il tempo dei tribunali improvvisati è finito. È arrivato il momento in cui l’Atalanta, tutta, deve fermarsi, prendere fiato, guardare dentro se stessa e ricordarsi chi è stata e soprattutto chi vuole essere. Un gruppo straordinario, che in questi anni ha trasformato l’impossibile in ordinario, ha oggi davanti un bivio decisivo per il proprio destino. Qualificazione Champions o un fallimento che rischia di lasciare ferite profonde. Ma attenzione: non sono solo i risultati sportivi a rischiare di trasformarsi in rimpianti, quanto piuttosto il modo in cui si sceglierà di affrontare questi decisivi ultimi metri di salita.

Sette partite, sette finali, una dietro l’altra, nelle quali sarà necessario dimostrare ancora una volta quell’identità speciale che ha sempre reso Bergamo diversa. È proprio in momenti come questo che l’Atalanta deve dimostrare di essere se stessa. Perché i nerazzurri non sono mai stati solo una squadra di calcio: sono una comunità compatta, orgogliosa, capace di esaltarsi di fronte alle sfide più complicate e di proteggersi nelle cadute più dure. O almeno lo sono sempre stati finora.

La crisi di risultati esiste ed è innegabile. Ma va affrontata con lucidità, evitando alibi o isterismi inutili, analizzando con attenzione e serietà ogni singolo dettaglio tecnico e psicologico. È l’unico modo per non perdere di vista ciò che conta davvero: rimettersi in carreggiata, tornare a correre verso l’obiettivo Champions. Perché il futuro non comincia a giugno, bensì oggi pomeriggio, domani mattina, ogni volta che il gruppo si riunisce nello spogliatoio.

La grande sfida di Gasperini, ora più che mai, sarà rimettere in linea cuore e testa dei suoi giocatori. E la sfida dei tifosi sarà restare uniti e compatti, perché l’ambiente, se unito e sereno, ha il potere di contagiare positivamente anche la squadra. 

Non è il tempo delle accuse né delle recriminazioni. È il tempo del coraggio, della lucidità e della compattezza. L'Atalanta ha l’opportunità di chiudere questa stagione senza rimpianti, orgogliosa di se stessa e della sua identità. Se lo farà, non avrà soltanto conquistato un’altra qualificazione europea, ma avrà dimostrato di essere realmente grande. Non per ciò che ha vinto, ma per ciò che non ha perso lungo la strada.

Sezione: Zingonia / Data: Gio 10 aprile 2025 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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